Cari amici,
come state passando queste giornate piene di sole e sempre più estive? Io sono stato dal nostro Maurizio Gritta della cooperativa agricola Iris a Calvatone (CR). Maurizio è una persona incredibile, che ha rinunciato alla proprietà del suo terreno per condividerlo con tutte le persone della cooperativa. Trovo che eliminare il concetto di “possesso” sia un modo molto sano di rapportarsi alla terra: la curiamo e la proteggiamo per tutti, comprese le generazioni future. Iris si impegna a mantenere il biologico a un prezzo accessibile pur garantendo un’altissima qualità. Un lavoro enorme, mettere gli esseri viventi prima del profitto. Qui sotto potete leggere l’avventura di Maurizio raccontata direttamente da lui.
Tom

La parola a Maurizio
I beni primari dell’umanità non dovrebbero avere una proprietà privata che ne detiene il diritto di farne uso. La terra è una ricchezza comune: va considerata come un dono in prestito e salvaguardata per il futuro – Maurizio Gritta
“Mi chiamo Maurizio, ho 63 anni, vivo a Calvatone, in provincia di Cremona. Ho fondato la cooperativa agricola Iris insieme a un gruppo di amici nel 1978. A quei tempi parlare di proprietà collettiva equivaleva a essere considerati comunisti, mentre per noi, più semplicemente, significava credere in un ideale: terra, acqua e aria sono di tutti. I campi sono un bene comune, e vanno considerati come un dono in prestito, da trattare con la massima cura.
Oggi nella cooperativa Iris siamo una dozzina, giovani e meno giovani, età media quarant’anni; io sono il più “anziano”, ma rimango anche il più matto e avveniristico.
Continuiamo a fare agricoltura biologica sperimentando sempre moltissimo. In questo momento stiamo coltivando 10 grani duri e varietà di mais sperimentali. Testiamo rotazioni, concimazioni organiche e resistenza delle varietà coltivate. Non usiamo preparati, ma evitiamo i concimi animali e utilizziamo carta non trattata per la pacciamatura. Tutti gli ortaggi vengono irrigati a manichetta con la gocciolatura controllata per evitare sprechi di acqua. Nel 1978 era talmente difficile trovare le manichette che le prime abbiamo dovuto ordinarle all’estero!
Con Iris abbiamo creato anche una fondazione, affinché le conoscenze che stiamo accumulando rimangano un patrimonio collettivo.
La strada è stata lunga e lo è ancora. Abbiamo iniziato senza un soldo e siamo riusciti ad andare avanti senza finanziamenti, con grandi sacrifici, spinti solo dalla forza delle idee e dall’amore per la terra. La considero l’eredità morale di mio padre Angelo. Lui, contadino analfabeta classe 1908, non sapeva chi fosse Gandhi, ma era un non violento: non mi ha mai dato uno schiaffo e mi ha insegnato tantissime cose. Era una persona profondamente rispettosa di tutto: persone, animali, piante. È da lì che ho sviluppato il mio credo.”
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? Il video-racconto di Maurizio

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Da Iris, in base alla stagione e alla disponibilità dei campi, abbiamo dell’ottima verdura biologica fresca come l’insalata gentilina, la foglia di quercia e il cavolo cappuccio. Tutto l’anno, inoltre, mettiamo a disposizione nello shop online di portaNatura la loro pasta artigianale. Davvero buonissima, e per più di una ragione. Fulvia, la compagna di Maurizio, gestisce il pastificio biologico Iris a Casteldidone, un paesino di 600 abitanti, all’interno di una costruzione a basso impatto ambientale realizzata quasi completamente con materiali riciclabili. Il cemento è solo nelle colonne portanti; tutto il resto è in legno, acciaio, vetro, canapa e formelle di argilla cotte in fornaci locali. Altra bellissima storia che vi racconteremo una prossima volta.
Bella storia Maurizio,
ci ricorda che siamo noi, con le piccole e grandi scelte quotidiane, a scrivere storie di bellezza.